È uno dei gesti più quotidiani e automatici che compiamo: ma hai mai pensato a chi ha inventato la doccia, a come sia nata? Dietro quel getto d’acqua che ci sveglia al mattino o ci rilassa la sera si nasconde una storia lunga migliaia di anni. Un viaggio sorprendente che unisce natura, ingegno umano, esigenze igieniche e — oggi più che mai — estetica e benessere.
Le prime “docce”: tra natura e civiltà antiche
Tutto inizia dalle cascate, le prime docce naturali. I nostri antenati scoprirono presto che l’acqua che cade dall’alto pulisce meglio e richiede meno fatica rispetto a secchi e tinozze.

Già nell’antico Egitto, l’idea si evolse: i nobili si facevano versare acqua da anfore sollevate sopra la testa. Era un privilegio riservato a pochi, ma con un’idea rivoluzionaria: lavarsi con acqua in movimento.
In Grecia e a Roma, le docce fecero un ulteriore passo avanti. Nei ginnasi e nelle terme, l’acqua scorreva da condutture sopraelevate, permettendo un lavaggio rapido dopo l’attività fisica. Anche se la vasca restava regina, la doccia iniziava a farsi spazio.

Il Medioevo e il ritorno della doccia come terapia
Dopo la caduta dell’Impero romano, il bagno divenne quasi un tabù. Ma l’idea della doccia sopravvisse come pratica medica: nel Rinascimento, si usavano secchi sollevati per rovesciare acqua fredda sui malati. Scomoda, sì, ma considerata terapeutica.

Quando la doccia diventò una questione di igiene pubblica
Nel 1767, l’inglese William Feetham brevettò la prima doccia meccanica: un serbatoio con pompa a mano e catena per rilasciare l’acqua dall’alto. Era un’idea brillante, ma poco amata per un dettaglio non trascurabile: l’acqua veniva riciclata e diventava fredda.
Il vero cambio di passo arrivò nel 1872, quando il medico francese Merry Delabost installò le prime docce collettive nelle carceri di Rouen. L’obiettivo era semplice: migliorare l’igiene dei detenuti in modo rapido ed economico. Poco dopo, l’idea fu adottata anche dall’esercito. Da lì, la doccia iniziò a diffondersi in scuole, caserme e ospedali.

La doccia entra in casa (e cambia le abitudini)
Con l’arrivo degli scaldabagni e delle tubature moderne, la doccia fece il suo ingresso nelle abitazioni. Ma per lungo tempo rimase secondaria rispetto alla vasca. Solo dagli anni ’70-’80 la tendenza cambiò: la vita diventava più frenetica e la doccia rispondeva perfettamente al bisogno di velocità, praticità e igiene quotidiana.
In più, una doccia consuma mediamente meno acqua di un bagno in vasca — un aspetto che, con la crescente attenzione all’ambiente, ha favorito la sua diffusione.

La doccia oggi: design, benessere, tecnologia
Oggi la doccia è molto più di un impianto idraulico: è esperienza, comfort, bellezza. Le docce contemporanee offrono getti regolabili, cromoterapia, idromassaggio, materiali innovativi e soluzioni salvaspazio. Non è raro trovare impianti intelligenti che regolano temperatura e flusso, migliorando anche l’efficienza energetica.
Anche l’estetica ha un ruolo centrale. Le docce moderne si integrano con l’arredo bagno, diventando elementi di design minimalista o dettagli di stile. Il box in vetro, i piatti a filo pavimento, i soffioni a pioggia: ogni elemento parla il linguaggio del benessere e dell’eleganza.

L’innovazione firmata Delò
Nel panorama delle soluzioni doccia contemporanee, Delò interpreta perfettamente questa evoluzione. La sua linea doccia propone colonne multifunzione, soffioni dal design raffinato e miscelatori termostatici che coniugano comfort e controllo, ideali per progetti di ristrutturazione o upgrade del bagno.
Che si tratti di creare un angolo benessere o di ottimizzare lo spazio, Delò propone soluzioni eleganti, efficienti e durevoli — perfette per chi vuole portare nella propria casa non solo l’acqua, ma tutta la storia e l’evoluzione della doccia.

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